Cassazione: colpa medica per chi prescrive farmaci a rischio
La donna affetta da obesità si era recata da un dietologo che le aveva prescritto fendimetrazina
Omicidio colposo per il medico che prescrive una sostanza altamente tossica a una propria paziente che invece di farla dimagrire ne provoca il decesso. Lo chiarisce la Cassazione con la sentenza n. 8086/18. I Supremi giudici si sono trovati alle prese con una vicenda in cui una donna affetta da obesita’ si era recata da un dietologo che le aveva prescritto il farmaco fendimetrazina insieme al altri farmaci. La paziente aveva seguito la cura, era dimagrita di 40 chili ma a caro prezzo.
Era intervenuta una complicazione arteriosa e un peggioramento delle condizioni cardiache che l’ avevano portata alla morte. Contro la decisione di colpa dei giudici di merito il medico ha esposto un unico e articolato motivo di ricorso secondo cui avrebbe adoperato la dovuta diligenza prescrivendo alla donna una dieta ed esercizio fisico al fine di far perdere peso. Aveva altresi’ fatto presente alla donna come l’ obesita’ potesse causare malattie molto gravi quali cardiopatie ischemiche, tumori e ipertensioni.