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SISTEMA TESSERA SANITARIA (STS) PER LA PREDISPOSIZIONE DEL 730 PRECOMPILATO.
Il ministero dell’Economia rende possibile a medici e dentisti accreditarsi online nel suo sistema di accoglienza in vista dell’invio dei dati delle prestazioni di quest’anno, utili a inserire le spese mediche degli italiani nel modello 730 precompilato. Scadenza – L’adempimento è previsto non più entro il 16 ma entro il 31 GENNAIO 2016: lo dice il sito della Ragioneria dello Stato (www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Attivit–i/Spesa-soci/Progetto-T/). Oltre non si va: il 730 precompilato deve venir pronto al Ministero dell’Economia entro il 15 aprile. Dunque in 50 giorni i professionisti dovrebbero registrarsi al sito www.sistemats.it come a suo tempo è avvenuto per le ricette dei medici di famiglia. ACCREDITAMENTO – Per ottenere le credenziali (username e password) si deve dare un indirizzo di posta elettronica certificata-Pec. I medici del servizio sanitario già provvisti delle credenziali Ts sono a cavallo, possono mandare i dati direttamente o delegare il commercialista; chi ha la Pec accede direttamente al sistema ts, ottiene le credenziali e può agire come sopra; chi non ha le credenziali deve recarsi all’Ordine provinciale e chiederle. L’Ordine di Gorizia sarà in grado di fornirle da venerdì 18 dicembre. INVIO DEI DATI. Per il 2015 bisognerà spedire "tutto insieme" mentre dal 2016 in poi sarà possibile inviare le fatture come si inviano ricette e certificati di malattia, riempiendo un format messo a disposizione dal Mef. La buona notizia è che l’onere – è stato promesso dal Governo alla Fnomceo nell’audizione del 25/11 – sostituirà lo spesometro. La cattiva notizia è che i gestionali utilizzati per lo spesometro qui non funzionano e lo stesso format del Mef che consente di lavorare fattura per fattura, per il 2015 non è fattibile, e in attesa che arrivino gestionali miracolosi, la prospettiva è che uno dei due tra medico e commercialista passi le feste natalizie a ricompilare fatture & co. Nella seduta di sabato 12 dicembre sono stati approvati l’emendamento del Governo e il sub-emendamento con primo firmatario l’On.le Michele Pelillo che in sostanza, pur non eliminando il nuovo obbligo, aboliscono le sanzioni (che ricordiamo sono di 100 € per ogni fattura non trasmessa o trasmessa in modo errato) in caso errori o lievi ritardi nella trasmissione e ci esentano dalla trasmissione dello “spesometro” (vedi testo Legge Stabilità allegato). OPPOSIZIONE Dal 1° gennaio 2016, l’assistito può chiedere al medico di non trasmettere online i dati di una certa prestazione al momento dell’erogazione della stessa. Può cancellare certe spese 2015 accedendo da febbraio al portale www.sistemats.it.
Oppure, può chiedere all’Agenzia delle entrate per il periodo 1 ottobre 2015 – 31 gennaio 2016, la cancellazione dal sistema Ts delle spese relative ad una o più tipologie; per le spese cancellate però più nulla si potrà dedurre.
Informiamo che, nonostante la possibilità della registrazione di ogni Medico al Sistema Tessera Sanitaria per ottenere le credenziali è stata messa on line il giorno 11 dicembre, ad oggi molte sono le difficoltà tecniche che si riscontrano (es. non riconoscimento PEC,..) e le situazioni che richiedono chiarimenti non ancora forniti (es. caso degli Studi Associati,..): consigliamo pertanto di attendere le ulteriori indicazioni che forniremo e pubblicheremo sul sito dell’Ordine.
Riportiamo di seguito le Comunicazioni N. 79 e 82 della FNOMCeO sul tema

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FATTURAZIONE DELLE PRESTAZIONI DEI MMG IN REGIME DI CONVENZIONE CON IL SSN. RISOLUZIONE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE.
Riportiamo di seguito la Copmunicazione 81 della FNOMCeO sul tema.

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LA PROTESTA DELLA SANITA’ NON SI FERMA. CONFERMATO LO SCIOPERO DEL 16 DICEMBRE.
«In assenza di un confronto programmatico con le istituzioni, rimangono senza risposta le criticità sofferte ed evidenziate dai professionisti e dai cittadini, mettendo a rischio la tenuta del sistema». È per questo che l’intersindacale medica conferma con una nota lo sciopero generale di 24 ore del 16 dicembre. «La manifestazione di sabato 28 novembre» sottolineano i sindacati «ha rappresentato una straordinaria espressione di senso civico che ha portato in piazza il disagio di una categoria professionale, centrale in tutti i sistemi sanitari, cui è affidato il compito di rendere esigibile il diritto alla salute dei cittadini. E di averlo fatto senza distinzione di stato giuridico o di collocazione spaziale nel sistema delle cure, con la guida della Federazione dell’Ordine professionale, anche per lanciare l’allarme sulla crisi, forse non ancora irreversibile, della sanità pubblica, la cui esistenza nel prossimo futuro non è più scontata. La diminuzione del perimetro della tutela pubblica, infatti, anche a fronte di indicatori economici del Paese che si descrivono in crescita, alimenta una prospettiva di ulteriore taglio dei servizi e limitazione dell’accesso alle cure, lasciando meno personale, e sempre più vecchio, a tenere in piedi quello che resta del Ssn». La nota non esclude altre forme di protesta in futuro, ribadendo i sette punti cruciali da affrontare: apertura dei tavoli do contratto e convenzioni; abolizione del comma 128 della legge di stabilità; approvazione di un piano di assunzioni e di stabilizzazione dei precari; avviamento del confronto sull’articolo 22 del patto della salute; aumento della sicurezza delle cure; riforma delle cure primarie; cancellazione della subordinazione della rete ospedaliera e territoriale alle facoltà di medicina. Ora la palla passa al Governo.
Riportiamo di seguito il Comunicato Stampa del Presidente FNOMCeO del 14 dicembre 2015

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LINEE GUIDA MINISTERIALI SU PRATICHE RADIOLOGICHE. OBIETTIVO: STANDARDIZZARE LE PROCEDURE
Garantire una applicazione uniforme sul territorio nazionale e assicurare l’uso appropriato delle risorse umane e strumentali del Servizio sanitario nazionale (Ssn) nell’ambito delle pratiche radiologiche. È questo lo scopo per il quale sono state di recente emanate dal ministero della Salute le "Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate" (art.6, decreto legislativo n. 187/2000, pubblicate in Gu n.261 del 9/11/15) che forniscono raccomandazioni e indicazioni operative ai prescrittori, nonché precisazioni su funzioni e responsabilità del medico radiologo, del tecnico sanitario di radiologia medica (Tsrm) e del fisico medico. Il testo è suddiviso in 3 sezioni, in base ai criteri di riferimento e alle procedure da adottare in caso di «pratiche radiologiche standardizzate in regime di ricovero (ordinario, day hospital o day surgery o in elezione) presso strutture pubbliche o private ospedaliere; pratiche radiologiche in regime di ricovero in urgenza-emergenza presso strutture pubbliche o private ospedaliere; pratiche radiologiche in regime ambulatoriale presso strutture territoriali e presidi radiologici privati accreditati e non». Nella prima sezione si stabilisce che il radiologo, in collaborazione con il Tsrm e il fisico medico, in accordo con la direzione sanitaria della struttura, provvede a individuare preliminarmente le prestazioni radiologiche standard (pratiche standardizzate), attuabili presso la struttura (…) che possono essere condotte dal Tsrm senza necessità della presenza in sala radiologica del radiologo. Possono essere oggetto di procedura standardizzata solo le indagini radiologiche tradizionali proiettive non contrastografiche e spetta al medico di reparto prescrittore informare il paziente su rischi e benefici dell’esame richiesto e sulla sua necessità. In ogni caso, si precisa, non possono essere effettuate pratiche standardizzate su minori o donne in stato di gravidanza. Nel formulare la prescrizione dell’esame, il medico deve escludere la possibilità di ottenere le stesse informazioni da indagini già effettuate e avvalersi delle informazioni ottenibili con altre tecniche diagnostiche che comportino minori rischi per la salute del paziente. Inoltre, in caso di esame richiesto per il follow-up di malattia, si dovrà verificare che la sua ripetizione risulti congrua con i tempi di progressione o risoluzione della patologia. Resta comunque escluso che le prestazioni di radiodiagnostica che necessitino di somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa o intracavitaria possano essere rese dal Tsrm in assenza del radiologo. Nella seconda sezione, relativa alle prestazioni radiologiche in regime di ricovero in urgenza-emergenza in un Dea di I e II livello (Hub o spoke) con guardia medica radiologica attiva, i punti più significativi delle linee guida riguardano due aspetti. Uno è la previsione, al fine di poter immediatamente dirimere eventuali dubbi sulla giustificazione di un esame richiesto, di una procedura operativa che assicuri il rapido consulto, anche telefonico, tra radiologo e specialista del reparto. L’altro è la possibilità, in caso di prestazione in regime di ricovero in urgenza-emergenza in un pronto soccorso in zona disagiata o in un punto di primo intervento ove non sia presente il medico radiologo, di vicariare l’esigenza diagnostica con tecniche di imaging complementari o ricorrendo alla teleradiologia. Quanto alle prestazioni di diagnostica per immagini rese in ambulatorio, sia in regime di accreditamento con il Ssn che privato, si ribadisce che vanno eseguite esclusivamente dai professionisti dell’area radiologica abilitati, medico radiologo e Tsrm, secondo i rispettivi ruoli e competenze professionali. Si precisa, infine, che in tutti i regime di prestazione deve essere coinvolto un fisico medico, quale professionista sanitario competente riguardo a valutazione preventiva, ottimizzazione e verifica delle dosi impartite nelle esposizioni mediche, nonché alle verifiche periodiche di funzionamento e controllo di qualità delle apparecchiature e dei sistemi accessori hardware e software a garanzia della sicurezza. Arturo Zenorini
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