In primo piano |
 |
CONVEGNO SULLA RESPONSABILITA’ MEDICA
L’Ordine dei Medici ed Odontoiatri e l’Ordine degli Avvocati di Gorizia organizzano un convegno in tema di responsabilità medica in data VENERDI’ 16 MAGGIO 2014 dalle ore 17.00 alle ore 20.00 presso la sala "Europa" – Aula Magna ex Fonderia dell’ISIT in Gorizia, via Puccini n. 22.
Relatori saranno il dott. Fabrizio RIGO Magistrato della Corte d’Appello di Trieste, sez. Penale; l’avv. Riccardo SEIBOLD del Foro di Trieste; il dr Raffaele BARISANI, Medico Legale con studio in Trieste.
E’ stato richiesto l’accreditamento ECM regionale. E’ obbligatoria la preiscrizione alla segreteria dell’Ordine dei Medici via Fax al n. 0481-534993 o via e-mail all’indirizzo ordmedgo@libero.it
|
 |
DIETE: BIANCO. SOLO IL MEDICO CHIRURGO PUO’ PRESCRIVERLE.
«Solo il medico-chirurgo può prescrivere diete a soggetti sani e malati, mentre il biologo può elaborare diete ma previo accertamento, da parte del medico, delle condizioni fisio-patologiche del destinatario». Il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri Amedeo Bianco ribadisce quanto affermato anche dal Consiglio superiore di sanità. La necessità di fare chiarezza è emersa pochi giorni fa, in seguito alla messa in onda di un servizio televisivo di Striscia la Notizia che, come spesso accade in tv ma anche su giornali diretti a un pubblico generalista, ha affrontato il tema delle diete. Nel servizio di una trasmissione che, come ricorda Fnomceo, ha una audience importante, è intervenuta una signora autodefinitasi “dietista e nutrizionista” pur non detenendo alcun titolo in merito, “in quanto non iscritta in nessun Albo professionale”. Il presidente Fnomceo ha colto l’occasione per riconfermare l’importanza della titolarità necessaria da parte di chi prescrive diete: deve trattarsi di un medico-chirurgo specializzato in scienze dell’alimentazione e questa attribuzione non può essere messa in dubbio, pur nel rispetto delle funzioni di altre professionalità in materia di nutrizione. «Il tema delle diete – rileva Bianco – è da tempo all’attenzione dei mass media, per l’ovvio interesse che il pubblico riserva a un argomento così centrale nella nostra vita quotidiana». Sul tema si è espressa anche la giurisprudenza, che «recentemente ha definito la competenza esclusiva del medico alla prescrizione delle diete». Non si tratta certamente di una questione formale e Bianco chiarisce il concetto con un esempio: «Per comprendere il problema in termini semplici, basti pensare a un malato di diabete in forma grave; in questo caso, una dieta in astratto ottima per un soggetto sano può diventare pericolosa per la persona diabetica; ecco perché l’intervento del medico non può essere trascurato». Riportiamo di seguito la Comunicazione FNOMCeO sul tema.

|
 |
ENPAM: BOLLETTINI MAV PER VERSAMENTO QUOTA A. – MODELLO CUD 2014
Stanno arrivando in questi giorni direttamente a casa degli iscritti i bollettini Mav per il pagamento della Quota A. È possibile trovare qui di seguito tutte le spiegazioni necessarie per procedere al pagamento. I bollettini sono stati inviati ai soli iscritti che non hanno scelto la domiciliazione bancaria. Quota A: duplicati bollettini Mav È possibile richiedere il duplicato dei bollettini MAV per il versamento della “Quota A” 2014 contattando la Banca Popolare di Sondrio al numero verde 800.24.84.64 (dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.15 alle ore 17.00). Comunicando agli operatori della B.P.S. il proprio indirizzo di posta elettronica, gli iscritti potranno ricevere copia dei bollettini anche per e-mail. Per gli utenti registrati, accedendo al portale della Fondazione (www.enpam.it) è, inoltre, possibile scaricare i duplicati MAV attraverso l’area riservata agli iscritti. 
Il modello Cud 2014 può essere scaricato dal sito dell’Enpam. Per farlo basta andare nella propria area riservata e inserire nome utente e password. Entrando nel menu “Servizi per gli iscritti” si deve selezionare la voce “Certificazioni fiscali e Cud”. Se non fosse possibile scaricare e stampare il Cud con la procedura informatica si può comunque chiedere all’Enpam di inviare un duplicato cartaceo. In questo caso la richiesta dovrà essere inviata a: duplicati.cud@enpam.it oppure tramite fax allo 06-4829 4460. È sempre necessario allegare alla richiesta una copia del documento personale di riconoscimento e indicare l’indirizzo al quale si vuole ricevere quanto richiesto. Nel caso la richiesta venga inviata via e-mail si prega di allegare copia del documento possibilmente in formato pdf. L’indirizzo duplicati.cud@enpam.it e il numero di fax allo 06-4829 4460 possono essere utilizzati anche per richiedere eventuali rettifiche sui dati riportati nel Cud.
|
 |
BONUS IRPEF PER I CORSISTI MG:
«Lo avevo detto: il bonus di 80euro del governo andrà anche ai medici corsisti di medicina generale. Lo conferma l’Agenzia delle entrate»: Con questo tweet il ministro della Salute Lorenzin ha risposto ai 17.726 inviati dai giovani camici bianchi, che avevano digitato gli hashtag proposti da Fimmg Formazione per rivendicare il diritto dei corsisti Mg a ricevere il bonus Irpef decretato da Renzi. «Era una cosa dovuta, – ribadisce soddisfatta la coordinatrice nazionale di Fimmg Formazione Giulia Zonno – la nostra borsa è già più bassa e, a differenza di quelle di specializzandi e dottorandi, non è esente Irpef, quindi è naturale che il bonus dovesse esserci riconosciuto, ma il testo del provvedimento era ambiguo e quindi abbiamo dovuto premere perché venisse fatta chiarezza». I futuri medici di famiglia ritengono che altre penalizzazioni debbano ancora essere rimosse: «Stiamo aspettando che si adegui la borsa al tasso di inflazione, visto che l’ultimo adeguamento risale al 2006; chiediamo inoltre, durante il corso, di poter svolgere lavori retribuiti nel Ssn. Come il riconoscimento degli 80 euro (che poi, secondo i nostri calcoli, saranno solo 54), le nostre richieste vanno nella direzione di poterci formare senza dipendere dalle famiglie, siamo tutti professionisti che vivono una pesante situazione di mancanza di indipendenza economica». La speranza è che queste esigenze trovino una soluzione all’interno del Patto per la salute che, spiega Zonno, «dovrebbe recepire il decreto Balduzzi e definire le attività personalizzanti; nel Patto dovrà poi fatto un rimando al contratto di categoria, in modo che queste attività vengano normate alla luce della nuova riorganizzazione della medicina generale». Un’altra delle proposte di Fimmg Formazione è lanciata dall’hashtag #accessorapido: «Dopo il diploma c’è un anno di tempo, necessario per la pubblicazione delle graduatorie, in cui siamo sostanzialmente fuori dal sistema; chiediamo di abbreviare quel tempo morto per poterci inserire subito nel mondo lavorativo, almeno laddove c’è carenza di professionisti, come avviene in molte Regioni».
|
 |
OBBLIGO DEI POS. NIENTE PROROGHE, NEANCHE PER I MMG CON STUDI DECENTRATI.
Niente proroghe per i medici di base con studi decentrati. La categoria – come tutte le altre, ancorché con fatturato sotto i 200 mila euro annui – dal 1° luglio dovrà installare in studio il lettore bancomat, meglio noto come Pos o Point of Sale: se il cittadino chiede di pagare così, per importi oltre i 30 euro, una prestazione libero professionale o un certificato, andrà accontentato. Lo ha sancito il Tar Lazio in risposta all’Ordine degli Architetti che aveva chiesto un’ulteriore sospensiva del decreto ministeriale 24 gennaio 2014. Resta da vedere se l’obbligo di installare l’apparecchio (circa 100 euro) e pagare il canone –assimilabile a quello telefonico – e 1-2 euro a commissione alla lunga possa scoraggiare i mmg tanto da portarli ad abbandonare l’attività negli studi decentrati o a centralizzare l’attività autonoma nelle sedi principali di aggregazione. Per Guido Marinoni consigliere Fnomceo e medico Fimmg, «in realtà è residuale la quota di libera professione rimasta in capo ai mmg – pochi di essi esercitano in forma strutturata – né al momento sono previste sanzioni al medico che rifiutasse di farsi pagare con questa modalità in quanto sprovvisto di Pos. Peraltro, si va verso la moneta elettronica e la norma è ordinativa: il medico deve adeguarsi e le associazioni professionali potrebbero aprire un dialogo con le banche sulla possibilità di agevolare la transizione al pagamento elettronico. Il problema è in fondo marginale: per me, lo è più dell’obbligo di dotarsi di casella di posta elettronica certificata, che molte spese avrebbe evitato alla Pa, e al quale pure la professione ha risposto poco, forse per l’assenza di sanzioni». «Non sarà certo il fastidio di pagare una commissione tanto più antipatica quanto più è basso il fatturato a cancellare i microstudi dei medici; tuttavia si tratta di un’ulteriore zeppa che si somma ad altre e impedisce lo sviluppo delle professioni anziché favorirlo», dice Marco Gioncada, odontoiatra segretario dell’Ordine dei medici di Pavia, provincia con aree spopolate e medicine di gruppo avanzate. «Le associazioni di categoria potranno abbattere i costi del Pos e di commissioni che arrivano al 2,5% (qualcuna come Andi lo ha fatto) ma il problema di fondo resta: gli stati per combattere l’evasione puntano sulla tracciabilità delle transazioni, e invece forse avrebbero risultati migliori aumentando le detrazioni sulle spese dei cittadini per prestazioni di diagnosi e cura».

|
 |